L'apprendistato è un contratto di lavoro a causa mista il quale prevede che, in aggiunta all'attività di lavoro vera e propria, l'imprenditore si impegni a fornire al lavoratore la formazione necessaria per ottenere la qualifica per la quale è stato assunto.
Oltre alla formazione impartita sul luogo di lavoro, l'apprendista deve frequentare, durante il normale orario di lavoro, percorsi di formazione esterna.
Ai datori di lavoro sono riconosciute agevolazioni che coprono quasi il 100% degli oneri assicurativi e previdenziali. Il riconoscimento è subordinato all'effettiva partecipazione dell'apprendista all'attività di formazione esterna.

La formazione sui luoghi di lavoro
Ogni apprendista deve essere seguito all'interno dell'impresa da un tutor aziendale che si occuperà di trasmettere le necessarie competenze professionali, e favorirà l'integrazione tra le attività di formazione interna e le attività di formazione esterna.
Le funzioni di tutor aziendale sono svolte, di regola, da un dipendente designato dall'imprenditore. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti e nelle imprese artigiane la funzione di tutor può essere svolta direttamente dall'imprenditore.

La formazione esterna
Non deve essere inferiore a 120 ore annue, va svolta durante l'orario di lavoro, in strutture esterne all'azienda accreditate allo scopo dalla Regione.
La formazione esterna prevede una parte di insegnamenti trasversali (conoscenze relazionali, nozioni di organizzazione, di gestione e di economia aziendale, normativa sul rapporto di lavoro e sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ecc.) e una parte di insegnamenti professionalizzanti (volti a far acquisire le competenze di tipo tecnico scientifico e operativo in relazione alle diverse figure professionali).

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